I forni per la tempra chimica del vetro
I macchinari Tk per la produzione e lavorazione del vetro di sicurezza
Tk, il brand Satinal di forni per vetri temprati chimicamente
Come spiegato in questo articolo, per ottenere vetri temprati chimicamente è necessario il ricorso a sostanze chimiche, come il nitrato di potassio, e l’impiego di apposite tecnologie di ultima generazione: i forni di tempra chimica. Si tratta di speciali impianti automatici, progettati su misura in ottica 4.0 per la gestione automatizzata, il controllo da remoto e il monitoraggio dei cicli produttivi, dotati di camera di riscaldo ad aria calda e rulli ceramici con interfacciamento ai PLC di processo.
Una delle aziende che producono forni per la tempra chimica utilizzati nelle vetrerie e negli impianti di lavorazione del vetro di tutto il mondo è italiana e ha sede in Brianza: si tratta di Satinal, realtà riconosciuta a livello internazionale per la fornitura di macchinari e soluzioni tecnologiche per la laminazione e tempra del vetro e la produzione del vetro di sicurezza, con elevatissimi standard qualitativi.
Satinal da decenni progetta e costruisce una gamma forni di tempra chimica made in Italy a marchio Tk, complessi e curati in ogni minimo dettaglio, che consentono di lavorare lastre di vetro di dimensioni fino a 2500 mm x 4000 mm con l’impiego di 42 tonnellate di nitrato di potassio. L’esperienza e il know-how tecnico-scientifico acquisito in questa attività si arricchiscono costantemente grazie alla presenza di un laboratorio interno di ricerca e sviluppo chiamato S-LAB, messo a disposizione anche dei clienti per test e sperimentazioni, e alla collaborazione con primari esperti del settore, tra cui il Professor Sglavo dell’Università di Trento.
Differenze fra tempra chimica e tempra termica
Rispetto a un vetro temprato termicamente, il vetro sottoposto a trattamento di tempra chimica presenta importanti vantaggi: innanzitutto la resistenza meccanica alla flessione superiore da cinque a dieci volte, a cui si aggiunge anche una maggiore resistenza all’urto. Inoltre, i vetri temprati chimicamente sono assolutamente privi di distorsioni ottiche e non manifestano alcun problema legato alla rottura spontanea. La tempra termica, infine, non permette di rinforzare meccanicamente e omogeneamente vetri molto sottili (spessore minimo 0,5 mm) e con forme estremamente complesse, cosa che invece la tempra chimica rende possibile.
Le tipologie di vetri che possono essere rinforzati con tempra chimica sono ampie:
- i vetri di silicato sodico calcico come il vetro float chiaro o extrachiaro e il vetro per contenitori;
- i vetri sodio-borosilicati impiegati per flaconi, fiale e contenitori in campo farmaceutico;
- i vetri litio/sodio-alluminosilicati usati per gli schermi touch.
In più, la tempra chimica non pone limitazioni di forma dei componenti in vetro da trattare e può così rinforzare oggetti curvi in vetro.