Vetri temprati chimicamente per il settore nautico: SATINAL lancia la prima produzione per conto terzi

Parabrezza per imbarcazioni made in Italy

 SATINAL, l’azienda italiana orientata all’innovazione che opera in tutto il mondo per fornire soluzioni avanzate per la produzione di vetri di sicurezza, lancia la prima produzione per conto terzi di vetri temprati chimicamente per la nautica.

 

Vantaggi e proprietà della tempra chimica

La tempra chimica del vetro è un processo che si ottiene immergendo il materiale da trattare in un bagno di sali di nitrato di potassio fusi a temperature superiori a 400° C. Gli ioni di potassio (K+) contenuti nel sale vanno a sostituire gli ioni di sodio (Na+) all’interno del vetro, determinando l’instaurarsi di tensioni di compressione su tutta la superficie e sui bordi.

Le proprietà di resistenza meccanica alla flessione di un vetro temprato chimicamente sono fino a 6 volte superiori rispetto a quelle di un vetro temprato termicamente, sottoposto alla stessa forza. Questo particolare processo di produzione, come conseguenza della elevata compressione superficiale, aumenta la resistenza all’urto e ai graffi.

Scopri il processo di tempra chimica spiegato dal Professore Vincenzo Maria Sglavo, Ordinario di Scienza e tecnologia del vetro (Dipartimento di Ingegneria Industriale – Università di Trento) e consulente scientifico Satinal.

La produzione di vetri per nautica

All’interno della sede di Satinal è stato installato il forno TK Chemical Temper ed è stata avviata la prima produzione per conto terzi: vetri di spessore 2 mm l’uno temprati chimicamente, per essere poi impiegati come parabrezza in ambito nautico.

Dopo questo processo i vetri sono stati laminati utilizzando STRATO® Fresco, l’intercalare EVA con proprietà di controllo del calore solare: assorbe i raggi UV e l’energia infrarossa (NIR), consentendo la massima trasmissione della luce visibile e un efficiente controllo solare. È specificamente formulato per fornire isolamento termico e una durata eccezionale quando esposto agli agenti atmosferici naturali; fornisce inoltre ottime performance di isolamento acustico.

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vetro temprato chimicamente per nautica

La nautica però non è l’unico settore di applicazione della tempra chimica: la si può trovare anche in aeronautica, architettura, automotive, elettronica e in ambito militare.

Chi fosse interessato a conoscere la realtà di Satinal è invitato a visitare lo stabilimento in Italia: un’azienda in cui è possibile vedere sotto lo stesso tetto la produzione di EVA film STRATO®, un impianto operativo di Tempra Chimica TK, la produzione di macchinari per il vetro TK e il laboratorio di ricerca e sviluppo S-Lab con una vasta gamma di apparecchiature scientifiche e di prova per il vetro stratificato di sicurezza.

Scopri di più sulle applicazioni del vetro temprato chimicamente

Vetri temprati chimicamente per il settore nautico: SATINAL lancia la prima produzione per conto terzi2023-12-07T14:32:25+00:00

La tempra chimica del vetro: l’innovazione secondo Satinal

Il successo e le nuove applicazioni dei vetri temprati chimicamente

Da circa un decennio a questa parte l’evoluzione dell’industria del vetro ha imboccato con decisione la strada della tempra chimica, un processo utilizzato a partire dagli anni ’60 per aumentare la resistenza a frattura del vetro e che oggi è letteralmente esploso: a trainarlo l’enorme sviluppo e diffusione dei dispositivi elettronici con schermi touch, come smartphone, palmari, tablet, smartwatch, notebook e simili, ma sempre più si moltiplicano i settori di applicazione e gli ambiti e ricerca.

 

La tempra chimica del vetro: cos’è e come funziona

La tempra chimica è uno dei procedimenti utilizzati per il rinforzo meccanico del vetro. Il tallone d’Achille di questo materiale è sempre stato la sua fragilità: lastre e manufatti in vetro capaci di resistere sotto l’azione anche di tonnellate di peso rischiano infatti di frantumarsi se soggetti a un carico di poche decine di kg. Il vetro temprato chimicamente, invece, riduce la sensibilità al danneggiamento superficiale e aumenta la propria resistenza.

La tempra chimica del vetro si basa su un processo di scambio ionico tra ioni alcalini (sodio in prevalenza, litio in alcuni casi) degli strati superficiali del vetro e ioni di potassio (o sodio) delle soluzioni saline in cui i manufatti in vetro vengono immersi. L’intero processo avviene a temperature elevatissime, tra 400° e 500° C e comunque inferiori alla temperatura di transizione vetrosa, all’interno di appositi forni dotati di vasche in acciaio inossidabile. I vetri temprati chimicamente possiedono proprietà di resistenza meccanica alla flessione e resistenza all’urto ben superiori a quelle dei vetri float standard e dei vetri temprati termicamente, evitando la formazione di difetti superficiali durante l’uso (abrasioni, fessure, solchi e tagli causati da contatto con altri oggetti o dal semplice pulviscolo atmosferico).

 

Gli sviluppi futuri della tempra chimica nel settore del vetro

Satinal è l’azienda italiana che da oltre vent’anni produce e costruisce forni per la laminazione e la tempra chimica del vetro a marchio Tk, un brand che a livello internazionale è sinonimo di macchinari tecnologici di alto livello, assoluta affidabilità e standard qualitativi made in Italy. L’esperienza ultradecennale di Satinal nell’ingegnerizzazione di forni di tempra chimica Tk si accompagna ad un’incessante attività di ricerca tecnico-scientifica, per sviluppare soluzioni sempre più performanti e al passo con le tendenze del mercato: oggi, per esempio, negli impianti Tk è possibile rinforzare meccanicamente in maniera omogenea anche vetri molto sottili, con forme complesse o con dimensioni fino a 2500×4000 mm.

Per sostenere il proprio percorso di innovazione e perfezionamento, Satinal si avvale del proprio laboratorio di ricerca e sviluppo interno (S-Lab), dove vengono elaborate, testate e realizzate tutte le più importanti novità proposte dall’azienda, e della consulenza di autorevoli professionisti in campo scientifico: da tempo la realtà italiana collabora infatti con il Professore Vincenzo Maria Sglavo, Ordinario presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Trento e considerato uno dei massimi esperti a livello mondiale.

«I nuovi orizzonti del vetro temprato chimicamente – spiega il Professor Sglavo – guardano ad applicazioni in settori finora inediti come il packaging farmaceutico, il fotovoltaico, l’arredo, l’ottica tecnica e di consumo e persino allo spazio con le celle solari. Lo stesso processo di tempra chimica è in fase di evoluzione, per diventare ancora più efficiente a livello energetico e funzionale dal punto di vista antibatterico e antivirale».

La tempra chimica del vetro: l’innovazione secondo Satinal2022-02-21T13:38:58+00:00

I nuovi ambiti di sviluppo e applicazione della tempra chimica

Il successo del vetro temprato chimicamente e le sue potenzialità future

 

Parlando di ricerca e innovazione, non si può ignorare il fatto che la tempra chimica nell’ultimo decennio ha conosciuto un vero e proprio boom: merito principalmente dell’enorme diffusione dei dispositivi elettronici touch come smartphone, tablet, notebook e palmari, il cui schermo frontale è nella stragrande maggioranza dei casi un vetro molto sottile temprato chimicamente.

 

Tempra chimica del vetro: evoluzione e nuove frontiere

Tale successo ha avuto il merito di suscitare un rinnovato interesse a livello produttivo e di sviluppo per questo processo di rinforzo dei vetri che è ampiamente utilizzato in aeronautica, nel comparto automotive, in ambito nautico e navale e nel trasporto ferroviario ed è ormai insostituibile nella realizzazione di vetri antiproiettile per veicoli militari e civili.

Un progressivo impiego della tempra chimica del vetro si sta inoltre affacciando in settori finora “inediti”, con innovative applicazioni che interessano il packaging farmaceutico, il fotovoltaico, la stoviglieria, le celle solari spaziali, l’arredo, l’ottica tecnica e di consumo.

Non solo l’impiego della tempra chimica sta evolvendo, ma anche le caratteristiche stesse di questo procedimento sono oggetto di nuovi studi. «Gli ambiti che stanno maggiormente impegnando i ricercatori di tutto il mondo – afferma il Professor Sglavo, esperto mondiale del settore e consulente Satinal – sono sostanzialmente due. Da un lato si vuole rendere la tempra chimica ancora più competitiva ed efficiente dal punto di vista energetico, studiando nuove composizioni vetrose più adatte a un processo di scambio ionico più veloce o che garantiscano un rinforzo meccanico superiore; dall’altro si sta elaborando il modo di attivare lo scambio ionico con ioni diversi da quelli convenzionali (come argento e rame) per funzionalizzare la superficie del vetro non solo a livello meccanico, ma anche dal punto di vista anti-batterico e anti-virale».

 

Il futuro del vetro, il vetro del futuro

La tempra chimica è un procedimento a cui sempre più l’industria del vetro ricorrerà nel prossimo futuro per soddisfare le esigenze di un mercato ampio e in continua evoluzione. Lo spirito innovatore e l’eccellenza internazionale incarnati da protagonisti italiani di questo settore come il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Trento del Professor Sglavo e l’azienda lombarda Satinal produttrice di forni di alta gamma (scopri i forni di tempra chimica Tk) rappresentano un avamposto tecnico e scientifico in grado di guidare l’intero mondo del vetro verso nuovi traguardi e applicazioni, capaci di rivoluzionare molteplici aspetti della vita quotidiana.

Ancora non abbiamo una palla di vetro per prevedere il futuro, ma se l’avessimo quel vetro sarebbe senza dubbio temprato chimicamente.

Scopri come funziona la tempra chimica e quali sono i suoi vantaggi

I nuovi ambiti di sviluppo e applicazione della tempra chimica2022-05-27T10:44:43+00:00

La tempra chimica del vetro e le sue nuove applicazioni

Il successo e gli sviluppi futuri del vetro temprato chimicamente

 

Le nuove frontiere della tempra chimica del vetro, dagli smartphone allo spazio

La tempra chimica del vetro è un trattamento sempre più frequentemente adottato nell’industria del vetro, non soltanto nei settori tradizionali come gli schermi touch di cellulari e dispositivi elettronici ma soprattutto per nuove applicazioni d’avanguardia, dalla farmaceutica all’arredamento.

Questo particolare metodo di lavorazione consente il rinforzo meccanico del vetro, ottenendo così un materiale caratterizzato da una maggiore resistenza a rottura e da una minore sensibilità al danneggiamento superficiale. Per quanto ricco di pregi e punti di forza, infatti, il vetro presenta un intrinseco tallone d’Achille: la sua fragilità. Più correttamente, dobbiamo parlare di limitata resistenza meccanica del vetro: una lastra di vetro che potrebbe teoricamente resistere anche sotto l’azione di qualche tonnellata si rompe fatalmente se soggetta a un carico di poche decine di kg.

Questo perché il vetro è un materiale con una struttura che difficilmente può manifestare fenomeni di deformazione plastica, come accade invece ai metalli o ai polimeri, ma che può essere indebolita dai difetti superficiali dovuti ai processi di trasformazione e all’uso: piccole fessure, abrasioni, solchi, tagli generati dal contatto con altri oggetti o semplicemente dal pulviscolo atmosferico minano la resistenza del materiale.

Il processo di tempra chimica viene applicato proprio per generare uno stato di sforzo residuo di compressione negli strati superficiali del vetro, allo scopo di limitare l’effetto negativo di tali difetti.

 

Come funziona la tempra chimica

Per spiegare il funzionamento del processo di tempra chimica del vetro non c’è nessuno meglio del Professore Vincenzo Maria Sglavo, Ordinario presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Trento dove insegna Scienza e tecnologia del vetro: una vera e propria autorità nel settore, che opera all’interno del Laboratorio Vetri e ceramici dell’Università considerato un’eccellenza a livello mondiale.

«La tempra chimica si bassa su un processo di scambio ionico attuato a temperature inferiori a quella di transizione vetrosa del materiale – spiega il Professor Sglavo -. In pratica, quando un oggetto in vetro contenente nella propria composizione ioni alcalini (sodio, soprattutto, e in alcuni casi litio) viene immerso in un sale fuso tipo il nitrato di potassio (o di sodio se il vetro contiene litio), si attiva uno scambio tra gli ioni alcalini presenti negli strati superficiali del vetro e gli ioni del potassio presente nel sale fuso. Siccome però il potassio ha una dimensione maggiore del sodio e soprattutto del litio, la struttura del vetro risulta “rigonfiata” e quindi, a seguito del successivo raffreddamento, tenuto conto che il cuore del componente rimane invariato, gli strati superficiali si vengono a trovare in uno stato di forte compressione residua. Il processo è tipicamente condotto a temperature tra 400° e 500° C a seconda della temperatura di transizione del vetro, per tempi di immersione variabili da qualche ora ad un paio di giorni».

A livello industriale il sale fuso è racchiuso in vasche di acciaio inossidabile poste all’interno di un forno di tempra chimica, così da controllarne la temperatura, mentre gli oggetti in vetro sono disposti in ceste o rastrelliere sempre in acciaio inox, che vengono calate nelle vasche e qui lasciate per il tempo programmato. Al termine del processo le ceste o rastrelliere sono sollevate per far sgocciolare il sale fuso residuo ed essere raffreddate il più uniformemente e lentamente possibile. I componenti in vetro temprato chimicamente vengono poi raccolti, lavati delicatamente con acqua e asciugati.

La tempra chimica del vetro e le sue nuove applicazioni2022-05-18T09:25:40+00:00

Satinal, l’eccellenza italiana nei vetri di sicurezza anche per servizio e consegna

Prodotti made in Italy di qualità per l’industria del vetro

In tutto il mondo il Made in Italy è sinonimo di eccellenza qualitativa e gusto estetico, e il settore del vetro non fa eccezione: Satinal, azienda con sede in Lombardia nel cuore produttivo del nord Italia, è una realtà conosciuta e apprezzata in Europa e in America per la fornitura di intercalari e macchinari per il vetro di sicurezza dagli elevatissimi standard tecnici e stilistici.

In più, Satinal riserva a tutti i propri clienti in ogni Paese un servizio all’altezza dei propri prodotti, frutto del know-how scientifico e dell’esperienza maturati in anni di attività nella produzione di forni TK per la laminazione e tempera chimica e termica del vetro in ottica 4.0 e, più recentemente, dell’innovativo film EVA STRATO®.

 

Forni TK e intercalari STRATO®: la forza dell’assistenza tecnica di Satinal

È proprio il supporto tecnico specialistico che l’azienda italiana dedica a ogni cliente a fare la differenza prima e dopo l’acquisto delle forniture per i vetri di sicurezza, consentendo di progettare e realizzare un prodotto personalizzato a misura delle specifiche esigenze di ogni singola realtà industriale. Per i forni TK di trasformazione del vetro l’ufficio tecnico di Satinal effettua visite in loco in qualsiasi nazione, sopralluoghi pre e post-vendita, montaggio e collaudo degli impianti e lezioni per l’utilizzo delle macchine, garantendo un’assistenza continuativa dal primo approccio con il committente fino alla consegna e messa in opera delle tecnologie.

Nei confronti degli acquirenti di intercalari STRATO® in rotoli su misura, Satinal propone un affiancamento iniziale volto ad analizzare i processi operativi di laminazione dei clienti e a sviluppare la soluzione tecnica in grado di ottimizzare la filiera produttiva, riducendo scarti e tempi di lavorazione. In più, oltre ai prodotti finiti viene consegnato ai committenti anche un bagaglio di conoscenze approfondite, sotto forma di consulenza tecnica rivolta allo specifico ambito operativo.

 

Innovazione, qualità e tempi ridotti di consegna: i plus di Satinal

Il servizio d’avanguardia di Satinal si avvale inoltre di un laboratorio di ricerca e sviluppo interno, S-Lab, che i clienti possono sfruttare per eseguire prove su campionature di prodotti, testare i materiali in base agli standard americani ed europei, sviluppare nuove applicazioni e possibilità. Ulteriore punto di forza dell’azienda italiana, infine, è la rapidità delle consegne in tutto il mondo: grazie a severi controlli di qualità sulle materie prime tutte di origine europea, le tempistiche di produzione vengono ridotte in modo significativo e le spedizioni sono effettuate con tempestività e precisione.

Satinal, qualità ed eccellenza made in Italy al servizio di ogni cliente e delle sue esigenze, anche in Sud America.

Satinal, l’eccellenza italiana nei vetri di sicurezza anche per servizio e consegna2022-01-26T08:57:59+00:00

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